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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

La scelta del pensiero positivo

da 'Pensiero Azione Destino' di Marco Ferrini pubblicata da Centro Studi Bhaktivedanta il 18 novembre 2010   La nostra mente può mantenere soltanto una posizione per volta e, visto che non c'è niente da guadagnare dall'essere negativi e piagnucolosi, tanto vale scegliere di essere positivi. Il lamento risucchia le energie  e ci allontana dalla soluzione del problema, contribuendo di contro a rafforzare una visione negativa di noi stessi e del mondo, il che non ci è di aiuto alcuno. La mente è come una clessidra: non fa passare più di un pensiero o di un'emozione per volta. Proprio perché non è possibile pensare a più di una cosa contemporaneamente , possiamo facilmente evitare di farci travolgere da emozioni o pensieri negativi. Si può, infatti, attraverso una volontà ben orientata, porre sullo schermo mentale solo quel pensiero positivo che avremo selezionato, quello che ci ricorda il successo e ci rende felici. Attraverso tale scelta cosciente, ...

Karl Renz e l'assoluta quiete

Karl Renz ( 12 dicembre 1953 ) è un originale divulgatore occidentale dell' Advaita Vedānta , nato da una famiglia contadina della Bassa Sassonia . Dapprima agricoltore nell'azienda di famiglia, ebbe poi una formazione artistica. Dal 1980 svolge l'attività di musicista e artista visivo, e divide la sua esistenza tra Berlino e le Isole Canarie , quando non è in giro per il mondo per conferenze, che lui chiama talks . Il suo credo, maturato in seguito a un'esperienza di pre-morte simile a quella accaduta a Ramana Maharshi è che nessuno può mai raggiungere l'illuminazione, dal momento che quando questa avviene dissolve la falsa idea di essere un "io" separato da tutto il resto del creato, ovvero il sé . E nei suoi talks Renz, appunto, afferma di non essere lui a parlare ma il sé che parla a se stesso. Durante un satsang in cui era presente la ricercatrice spirituale Isabella Di Soragna , Renz spiegò al suo pubblico come l'evento che l'a...

Il Mandala

I Mandala hanno una tradizione antichissima e, nello scorso secolo, anche un grande studioso della psicologia occidentale ne ha fatto uno strumento di studio delle personalità dell'uomo. Si parla dello psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung ( 26 luglio 1875 Kesswil - 6 giugno 1961 Küsnacht), che sull'argomento ha scritto quattro saggi dopo averli studiati per oltre venti anni. Secondo Jung, durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore. Il simbolo del mandala, quindi, non è solo un’affascinante forma espressiva ma, agendo a ritroso, esercita anche un’azione sull’autore del disegno perché in questo simbolo si nasconde un effetto magico molto antico: l’immagine ha lo scopo di tracciare un magico solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima, un cerchio protettivo che evita la "dispersione" e tiene lontane le preoc...

Una poesia

L'Esperienza è la Strada Angolata Preferita alla Mente Da - Paradosso - la Mente stessa - Che presume di essere alla guida. ... Tutto il Contrario - Com'è complicata La Disciplina dell'Uomo - Che Lo costringe a scegliere da Sé La Sua Pena Prefissata - (E. Dickinson )