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Nascere?Si nasce quando si vede la differenza


La differenza tra il bene e il male,tra il "paradiso" e "l'inferno" la si percepisce come un bambino percepisce il primo momento di umanita': allora se si riesce in qualche modo a sapere che questo e' tutto,non c'e' piu' reazione ma Essere.
Questa storiella raccontata da uno dei tarocchi di Osho illustra molto bene il momento della Comprensione che non e' altro che la porta verso la realizzazione personale della propria unicita'.

37. Le Porte del Paradiso


Transformation Tarot Card
Le Porte del Paradiso
L’Orgoglio del Samurai

Paradiso e inferno non sono luoghi geografici, sono dimensioni psicologiche, corrispondono alla tua realtà psicologica. Paradiso e inferno non si trovano alla fine della tua vita, sono qui e ora. A ogni istante le porte si aprono; in ogni istante tu continui a oscillare tra il paradiso e l’inferno. Si tratta di una realtà con cui ti devi confrontare in ogni momento della tua vita. Ed è qualcosa che bussa con urgenza alla soglia della tua consapevolezza: in un unico istante ti puoi spostare dall’inferno al paradiso, dal paradiso all’inferno.

Inferno e paradiso sono dentro di te. Le soglie sono vicinissime tra loro: con la mano destra ne puoi aprire una, con la sinistra puoi aprire l’altra. È sufficiente un cambiamento nella tua mente, e il tuo essere è trasformato – dal paradiso all’inferno e dall’inferno al paradiso. Ogni volta che agisci in maniera inconsapevole, senza alcuna consapevolezza, sei all’inferno; ogni volta che sei consapevole, quando le tue azioni sono governate da una presenza attenta, sei in paradiso.

Il Maestro Zen Hakuin è una delle fioriture più rare mai esistite. Un guerriero andò da lui, era un samurai, un grande soldato, e gli chiese: “Esiste un inferno? Esiste un paradiso? E se esistono un inferno e un paradiso, dove sono le porte? Da dove si entra?”

Era un semplice guerriero. I guerrieri sono sempre semplici, altrimenti non sarebbero tali. Essi conoscono solo due cose: la vita e la morte – la loro vita è sempre in gioco, giocano continuamente d’azzardo. Quell’uomo, nella sua semplicità, non era andato da Hakuin per imparare una dottrina. Voleva sapere dove fossero quelle porte, per evitare l’inferno ed entrare in paradiso. E Hakuin rispose nel solo modo comprensibile a un guerriero.

Disse: “Chi sei?”
E il guerriero rispose: “Sono un samurai”.

In Giappone essere un samurai è qualcosa che gonfia d’orgoglio. Significa essere un guerriero perfetto, un uomo che non esita un istante a sacrificare la propria vita. Per lui, la vita e la morte sono solo un gioco.

Hakuin rise e disse: “Tu, un samurai? Mi sembri un mendicante”.

L’orgoglio del samurai fu ferito e il suo ego reagì. Dimenticò in un attimo il motivo per cui era andato da Hakuin, sfoderò la spada e stava per ucciderlo. Si dimenticò che era venuto da questo Maestro per sapere dove si trovassero le porte dell’inferno e quelle del paradiso.

Hakuin rise e disse: “Questa è la porta dell’inferno. Con questa spada, questa rabbia, questo ego, in questo istante si apre quella porta”. È ciò che un guerriero può comprendere. E comprese subito: questa è la soglia. E rimise la spada nel fodero.

E Hakuin disse: “Questa è la porta del paradiso”.

Inferno e paradiso sono dentro di te, entrambe le soglie si trovano dentro di te. Quando ti comporti in maniera inconsapevole sei di fronte alla porta dell’inferno; quando sei presente e consapevole, ecco la porta del paradiso.

Cosa accadde a quel samurai? Quando stava per uccidere Hakuin era consapevole? Era consapevole di ciò che stava per fare? Era consapevole del motivo per cui era andato da lui? Ogni consapevolezza era scomparsa. Quando l’ego prende il sopravvento, non puoi essere presente e attento. L’ego è una droga, uno stupefacente che ti rende totalmente inconscio. Agisci, ma le tue azioni sono frutto dell’inconscio, non nascono dalla tua consapevolezza. E quando una qualsiasi azione è frutto dell’inconscio, ecco che si apre la porta dell’inferno. Qualsiasi cosa fai, se non ne sei consapevole, di fronte a te si aprono le porte dell’inferno. Le parole di Hakuin scatenarono uno stato d’allerta.

All’improvviso, quando Hakuin disse: “Questa è la porta, l’hai già aperta”, l’intera situazione deve aver generato uno stato di attenzione, di presenza fortissima. In un istante, la testa di Hakuin sarebbe volata via; in un attimo sarebbe stata staccata dal corpo con un colpo netto. A quel punto Hakuin disse: “Questa è la porta dell’inferno”.

Non si tratta di una risposta filosofica; nessun Maestro risponde in modo filosofico. La filosofia esiste solo per i mediocri, per le menti prive di qualsiasi illuminazione. Il Maestro risponde, ma non si tratta mai di risposte verbali, egli è totale. Il fatto che quell’uomo avrebbe potuto ucciderlo non conta: “Se mi uccidi, e la cosa ti rende consapevole, ne vale la pena”. Hakuin giocò fino in fondo.

Ed ecco cosa dev’essere accaduto nel guerriero: immobile, con la spada in mano e Hakuin fermo di fronte a lui… e gli occhi di Hakuin sorridenti, il volto radioso, ed ecco che le porte del paradiso si aprirono. Il samurai comprese, e la spada tornò nel fodero. E mentre rinfoderava la spada, di certo si trovava in uno spazio di totale silenzio, era in pace. La rabbia era scomparsa, l’energia che un attimo prima fluiva nella collera, ora era diventata silenzio.

Se ti svegli all’improvviso in mezzo a uno stato di collera, sentirai una pace che non hai mai sentito prima. L’energia stava scorrendo e all’improvviso si arresta: proverai un silenzio, un silenzio immediato. Cadrai nel tuo essere interiore e quella caduta sarà così improvvisa che diventerai consapevole.

Non si tratta di una caduta lenta, è così improvvisa che non puoi restare inconsapevole. Puoi restarlo solo all’interno di una routine, con cose che accadono gradualmente: ti muovi in maniera così lenta, che non riesci a sentire alcun movimento. Quel movimento fu improvviso – dall’attività all’inazione, dal pensiero al non-pensiero, dalla mente alla nonmente. E mentre rinfoderava la spada, il samurai comprese e Hakuin disse: “Queste sono le porte del paradiso”.

Il silenzio è la soglia. La pace interiore è la soglia. La non violenza è la soglia. L’amore e la compassione sono le soglie.


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