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Visualizzazione dei post da ottobre, 2010

I Quattro Gradini verso l'Amore - Quarta parte

Amare Questa pagina cambia ogni venerdì         di Osho I Quattro Gradini verso l'Amore Quarta parte Il quarto passo verso l'amore: essere un nulla. E il quarto passo: sii un nulla. Quando inizi a pensare di essere qualcuno, ti blocchi; così, l'amore non può fluire. L'amore fluisce solo da colui che non è nessuno. L'amore dimora solo nel nulla. Quando sei vuoto, è presente l'amore. Quando sei colmo di ego, l'amore scompare. L'amore e l'ego non possono convivere. L'amore può esistere con Dio, ma non può esistere con l'ego, perché amore e Dio sono sinonimi. Amore ed ego non possono camminare mano nella mano. Dunque, sii un nulla. Il nulla è la sorgente di ogni cosa; dal nulla nasce l'infinito... il nulla è Dio. Il nulla significa "nirvana". Sii nulla... e nell'essere nulla, conseguirai il Tutto. Nell'essere qualcuno, mancherai il punto...

La gentilezza (non solo tra medico e paziente)

Nel rapporto tra medico e paziente, la gentilezza sembra una piccola cosa. Piccola e fugace, come un fiore che appassisce presto, una farfalla che vive un solo giorno, ma non per questo insignificante: anzi, dalla gentilezza si genera una sequenza nella relazione interpersonale – e non solo quella dell’Ospedale – che, attraverso meccanismi di reciprocità, si sviluppa ben presto in competenza, fiducia, alleanza terapeutica, soddisfazione.Ma il medico è gentile? Deve esserlo? Come sviluppare ed esprimere questa capacità? Può la gentilezza, nella sua apparente modestia, nascondere valori etici e autentici che arricchiscono la relazione, qualunque relazione interpersonale?Fra i pionieri della gentilezza uno spazio speciale verrà dedicato al dottor Albert Schweitzer, Premio Nobel per la Pace 1953, che ha donato la sua vita di medico e missionario alle popolazioni del Gabon per restituire al prossimo ciò che aveva ricevuto di buono nella sua vita di musicista, studioso di J.S.Bach, teologo e...

L'orientamento del cuore - Uno scritto di Massimo Scaligero

Fonte della tenerezza, gioia del pensiero, quando l’anima si solleva alla sua simultanea musica trova l’essere che essa manifesta come vita, attorno a un principio che è il suo primo essere e il simultaneo negarsi, ed il suo anelito è congiungersi con se medesima, non per sparire in sé, ma per rivivere nel tutto. Ma se scopre che v’è un solo movimento che risponde a questa originaria istanza, allora può volgere a realizzare se stessa in tale movimento: attua il suo essere come Amore, ritrova la sorgente del suo evocare e del suo anelare: cessa di volgere ad altro, perché trova tutto ciò che è altro nell’èmpito del Sacro Amore. Deve anche conoscere come morire allo smarrimento di sé nella vana ricerca dell’altro, perché infine sa essere una con l’altro. Orientamento del cuore: è trovare l’identità del cuore, astraendo dalle figurazioni del movimento onde il cuore dell’uno è identico a quello dell’altro. Questa identità è un risonare oltre la forma simbolica e spaziale del cuore, un...

L'ottimismo ovvero lo straordinario potenziale del pensiero positivo

L’ottimismo è un modo di vivere basato sulla positiva e possibilista visione della vita e delle situazioni. Questo modo di guardare le cose e di vedere il famoso bicchiere mezzo pieno, fa sì che l’ottimista reagisca sempre alle contingenze in maniera attiva e propositiva, non lasciandosi sopraffare da alcuna difficoltà o ostacolo che si frapponga tra lui e il suo obiettivo. L’ottimista sa che ogni difficoltà, ogni problema porta con sé la sua soluzione. Tutto sta a mettersi d’impegno e a trovarla. L’ottimista ha una propensione interiore nel valutare le situazioni in maniera costruttiva e possibilista: egli sa che una soluzione c’è. E se non c’è significa che va bene così. E il bello è che è proprio così che funzionerebbero le cose se non ci mettessimo in mezzo le nostre pretese ed aspettative. L’ottimismo è l’atteggiamento mentale che consente di trasformare il soggiorno di chiunque, sull’astronave terra, in un’avventura entusiasmante e di raggiungere i propri obiettivi, aiutand...

Un'intensa poesia di Arsenij Tarkovskij

“Ogni istante dei nostri incontri lo festeggiavamo come un’epifania, soli a questo mondo. Tu eri più ardita e lieve di un’ala di uccello, scendevi come una vertigine saltando gli scalini, e mi conducevi oltre l’umido lillà nei tuoi possedimenti al di là dello specchio. Quando giunse la notte mi fu fatta la grazia, le porte dell’iconostasi furono aperte, e nell’oscurità in cui luceva e lenta si chinava la nudità nel destarmi: “Tu sia benedetta”, dissi, conscio di quanto irriverente fosse la mia benedizione: tu dormivi, e il lillà si tendeva dal tavolo a sfiorarti con l’azzurro della galassia le palpebre, e sfiorate dall’azzurro le palpebre stavano quiete, e la mano era calda. Nel cristallo pulsavano i fiumi, fumigavano i monti, rilucevano i mari, mentre assopita sul trono tenevi in mano la sfera di cristallo, e – Dio mio! – tu eri mia. Ti destasti e cangiasti il vocabolario quotidiano degli umani, e i discorsi s’empirono veramente di senso, e la parola tu sv...