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Alejandro Jodoroswsky


Trovo i suoi film curiosi e a volte interessanti spesso anche divertenti, ho letto quasi tutti i suoi libri e penso che il rituale spettacolare (perche' spesso lo ha inscenato su di un palcoscenico) di guarigione con e senza i tarocchi sia opera sincera ed efficace.
Nel mio piccolo cerco di ripeterlo quando fotografo qualcuno ma non penso di arrivare a poterla chiamare psicofotografia.

Un estratto da wikipedia:

Psicomagia, l'ultima frontiera del surrealismo

Il surrealismo, in breve, è un linguaggio artistico che utilizza dei simboli inconsci, cioè simboli in grado di superare la barriera di censura logica della coscienza. Il surrealismo vuole quindi produrre una suggestione profonda e persistente in chi osserva l'opera. Jodorowsky, surrealista, grande ammiratore di André Breton, negli anni 60 entra in contatto con una guaritrice messicana, Paquita. Vede in lei un modo di agire analogo a quello surrealista. Vede che i metodi che Paquita utilizza per guarire i suoi "pazienti", non hanno nessun valore dal punto di vista della medicina canonica e tradizionale. Ma la forza di suggestione che li pervade, è tale da portare spesso il "paziente" a reagire, a intraprendere egli stesso la strada per una guarigione, per ritrovare una forza positiva dentro di sé, oppure paradossalmente invece per un'accettazione serena della malattia. Jodorowsky, profondamente affascinato da un metodo di cura così fittizio eppure così psicologicamente appagante e quindi "necessario" al benessere delle persone, elabora quindi una forma d'arte che abbia come fine la guarigione. E la chiama Psicomagia. Per mezzo di quella che egli chiama "gesto poetico", egli propone all'interlocutore un gesto da realizzare, in apparenza privo di logica, in realtà con un dirompente impatto emotivo, che lo porterà a vedere e percepire la propria realtà da un punto altro, diverso, e nuovo. Quindi l'interlocutore, realizzando il gesto proposto dallo psicomago, spezza la quotidianità delle proprie problematiche e del suo personale vissuto, per arrivare a una nuova percezione del problema.
Esempi di atti psicomagici: una persona parlava a Jodorowsky dei propri problemi economici, dicendogli che non aveva mai un soldo in tasca. Jodorowsky gli chiese semplicemente di incollare alle proprie scarpe due monete, in maniera tale che camminando si potesse sentire il tintinnio delle monete sulla strada. A un ragazzo, orfano del padre, la cui figura, idealizzata e severa, continuava a inficiarne la vita, chiese di bruciare una foto del padre, gettando le ceneri in un bicchiere di vino, e quindi di berlo.
Il gesto psicomagico è finalizzato ad essere comunque costruttivo, e positivo. Il suo, è un tentativo di dare all'arte una dimensione di "guarigione", non più meramente estetica né invece per fini politicizzati. La sua opera "i vangeli per guarire" è un ulteriore tentativo in tal senso.
Nel libro "La danza della realtà" Jodorowsky racconta di come si rivolse a lui e alla psicomagia per curarsi dalla depressione anche un grande attore italiano. Jodorowsky non dice mai il nome dell'attore, ma è facile vedere la figura di Vittorio Gassman nelle scarne descrizioni disponibili. Gassman si rifiutò di compiere il gesto psicomagico proposto da Jodorowsky (un complesso rituale in cui doveva sgozzare un gallo sulla tomba della madre), dicendogli "ma io non posso. Io sono Vittorio Gassman". Per Jodorowsky quella fu la vera natura della depressione dell'attore, il dover "portare" un nome come un'etichetta.
Il 3 dicembre 2005, Jodorowsky ha celebrato il matrimonio tra la rockstar Marilyn Manson, suo caro amico, e Dita Von Teese, regina del soft-porno fetish.
Dal mese di marzo 2006 scrive su XL, magazine mensile de la Repubblica, con una curiosa rubrica il cui titolo è La Psicoposta, tentando di trovare originali soluzioni ai problemi (prevalentemente affettivi) dei lettori che scrivono.

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