
Qualcuno forse si sara' chiesto chi siamo noi esseri umani : c'e' da dire che non e' semplice rispondere ne' facile.
Potremmo essere il meglio che c'e' nell'universo o..il peggio.
Di sicuro siamo energia assemblata e molto ben organizzata e componiamo un'unita' che puo' essere semplice o complessa (una squadra di calcio..quando gioca bene..).
Trovo che la scienza ayurvedica che è la medicina tradizionale utilizzata in India fin dal IV millennio a.C., diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidentale (Ayurveda è una parola composta da ayu, vita e veda conoscenza, traducibile quindi come scienza della vita. Viene citata per la prima volta nel Charaka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato intorno al 1000 a.C. durante il regno dell'imperatore Kanishka) sia quella che abbia compreso e descritto il senso, l'uso corretto e l'eventuale cura di questa energia aggregata :Anodea Judith nel suo bel libro "I sette chakras" intraprende cosi' la descrizione del cuore dell'ayurvedica : i sette chakras appunto: "Il sistema dei Chakras e' un antico sistema metafisico che inserisce in un diagramma le interrelazioni fra i vari aspetti del nostro universo multidimensionale.Come appartenenti a tale universo, noi pure siamo multidimensionali :abbiamo corpi, emozioni, pensieri, idee, azioni;viviamo in un mondo fatto di comunita' e governi, tecnologia e storia,e vogliamo studiare i misteri del cielo e della terra, dello spirito e della materia, qui e nel futuro.
Noi siamo complessi come il mondo che ci circonda.
Il sistema dei Chakras, continua, affronta questa complessita' in modo semplice e sistematico.
Noi possiamo "lavorare su di noi" passo per passo, in un modo pratico e diretto, e tuttavia profondo.
Per riuscirci dovremo lavorare su un chakra alla volta anche se ognuno e' influenzato dagli altri.
Quindi lei propone la conoscenza pratica dei nostri chakras per conoscere noi (e il senso della vita) e curarli eventualmente.
Continua dicendo che il termine viene dal'India e si riferisce a spirali di energia create dentro di noi dall'interpenetrazione della consapevolezza e del corpo fisico (mente e corpo che s'intrecciano vicendevolmente)..dice..: con questa combinazione, i chakras diventano centri di attivita' per la ricezione, l'assimilazione e la trasmissione dell'energia vitale."
Quindi facendo dei chakras l'epicentro "del tutto" troveremo che hanno corrispondenze precise nei colori ,nei numeri, nei nomi.
Si parte dal basso : il chakra della sopravvivenza (e del radicamento) quello del sesso (o della necessaria riproduzione)del potere( o del bisogno di affermare se' stessi come componente psichica motivazionale)quello dell'amore (che poi e' anche la via di mezzo e il ponte di congiunzione tra gli altri sei chakras e a loro volta tra tutti e sette altri chakras individuali )quello della comunicazione (che e' situato prossimo alla gola)quello dell'immaginazione (inspirata) e infine come fosse un'aureola sul capo quello della spiritualita'.
Ci sono molti modi per diventare consapevoli della loro esistenza
per poterne avere cura e vivere meglio :si, di certo si vive meglio compenetrandosi in se' stessi e in tutto il resto.
Quindi possiamo dire che siamo energia contenuta da uno dei sette (un'altro sette) corpi che sempre secondo l'ayurveda ogni individuo ha :quello fisico, esso ha come "centralina" di controllo e ricezione in-tra i chakras a cui fa riferimento l'universo intero (che non e' altro che altra energia aggregata).
In tutta questa composizione mirabile di energia intercomunicante
e mobile l'unico pericolo concreto e' il blocco che per qualche ragione puo' avvenire e che innesca un segnale di allarme che si chiama malattia.
La meditazione, i fiori di bach ( e tutti e tanti prodotti che la natura offre) il movimento organizzato e possibilmente sensato,la condivisione e l'umorismo come terapia sono secondo me i principali canali di benessere perche' metodo di apertura e consapevolizzazione dei chakras.
Alessandrovittorio Mariotti
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